solo rock'n'roll by Andrea Pieroni;

solo rock'n'roll by Andrea Pieroni;

autore:Andrea Pieroni; [Pieroni;, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2022-05-25T22:00:00+00:00


CAPITOLO 17

Amsterdam, settembre 2013

Se c’era qualcuno che sapeva come far sparire una montagna di soldi in modo apparentemente legale, beh, quell’uomo era Carles Borrell.

Per conto degli indipendentisti baschi e catalani, aveva occultato milioni su milioni nei posti più impensabili: Sud America, Medio Oriente, Asia… conosceva a menadito leggi e inghippi di ogni paradiso fiscale presente sul globo terracqueo.

E anche nel caso di Raul e soci, Borrell aveva apparecchiato la tavola a dovere, mettendoli in contatto con il signore dell’imbosco.

Quella mattina di metà settembre a El Prat c’erano tutti, in attesa di partire per Amsterdam: Raul, Tina, Sergi, Juan, e Andoni. Ognuno aveva il suo ruolo. Raul era Raul, Tina non poteva non esserci, Sergi fungeva da assistente psicologico, Juan era l’uomo dei numeri e dei garbugli legali, e infine Andoni era incaricato di procacciare la svelta.

Alfonso era rimasto a Barcellona, sia per fare da cane da guardia alla ciurma in ufficio, sia perché c’era bisogno di qualcuno di fidato che rimanesse vigile e pronto, nel caso ci fosse stato da inviare un documento al volo.

Raul aveva insistito per prendere un aereo privato, ma non c’era stato verso. Secondo Juan avrebbero dato troppo nell’occhio, e vista la delicatezza della missione non era il caso.

Il volo Klm del primo pomeriggio era atterrato in ritardo di mezz’ora, e trovare un taxi fuori da Schiphol era stata un’impresa.

A Raul quegli olandesi già stavano sui coglioni. L’hotel l’aveva scelto Juan: il Pulitzer. Aveva rotto il cazzo all’inverosimile per andare in quel posto, per la semplice ragione che era stata una delle location dove avevano girato Ocean’s Twelve; visto quello che dovevano mettere in piedi, gli sembrava di buon auspicio.

In quel momento Juan si sentiva molto Danny Ocean. Si era vestito elegante come lui, portava lo stesso taglio di capelli e dispensava le stesse battute. A lui piaceva il modo in cui George Clooney interpretava il personaggio, si immedesimava in lui in tutto e per tutto, sentendosi a capo di una banda di ladri gentiluomini. Tutta quella storia lo gasava moltissimo.

Come ogni volta che metteva piede in un posto dove non era mai stato, Raul rimase deluso. Non gli piaceva niente di quella città. La “Venezia del Nord”, la chiamavano. Beh, Raul non amava neppure l’originale, figuriamoci la copia.

Per lui quella era una città da hippie, dove l’unica attività possibile era fiondarsi in un coffee shop e rincretinirsi di cannoni fino a che il proprietario, con la classica cortesia che contraddistingueva gli olandesi, ti veniva a buttare fuori a calci in culo, senza tante storie.

Gli abitanti del luogo si consideravano tolleranti, flessibili, con una mentalità aperta, in grado di convivere con culture diverse. Raul invece li considerava fin troppo diretti, quasi ai limiti della scortesia. Poi erano individualisti, e con un’avversione estrema per il superfluo.

Proprio il contrario di Raul e di tutta la sua banda di catalani. Loro ci vivevano, per il superfluo. Era con il superfluo che avevano tirato avanti fino a quel momento, ed erano lì perché con il superfluo avrebbero risolto ogni problema per loro stessi e per i loro eredi, semmai ce ne fossero stati.



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